Oltre 2000 metri di altitudine, questa è la montagna più alta di tutte le Marche: scopri come raggiungere la vetta

Leonardo Anchesi  | 22 Mar 2024
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Vi siete mai chiesti qual è la montagna più alta delle Marche? Ve la presento io: si chiama Monte Vettore e arriva a sfiorare il cielo a ben 2.476 m.s.l.m.; è giusto, tuttavia, fare una doverosa precisazione: sebbene il Vettore sia la montagna più alta delle Marche, la sua posizione geografica a ridosso del confine umbro vi permetterà di godere di una vista esclusiva e unica sulla piana di Castelluccio di Norcia, regalandovi un biglietto in prima fila, nei periodi giusti, sulla famigerata fioritura delle lenticchie, uno spettacolo che vengono ad ammirare da ogni dove. Certo, come tutte le cose più belle non sarà facilissimo raggiungere la vetta: avrete bisogno di fiato, gambe e un pizzico di esperienza in montagna, che comunque non guasta mai. Ma alla fine, quando arriverete a respirare l’aria che c’è a 2.476 metri, tutta la fatica, come per magia, scomparirà.

Scheda Tecnica

  • Tempo di Percorrenza: 5 ore e mezza
  • Distanza: 10 km
  • Dislivello: 930 m
  • Difficoltà: E (Escursionisti)
  • Segnavia Percorso: Presente –  CAI
  • Periodo Adatto: Estate e Autunno
  • Dove Parcheggiare: Valico di Forca di Presta

Percorso

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Se siete alla ricerca di un percorso impegnativo ma decisamente appagante quello che che vi condurrà sulla cima del monte Vettore, la montagna più alta delle Marche, fa decisamente al caso vostro. Un sentiero impegnativo, a tratti panoramico, vi condurrà sino alla cima che vi attende per regalarvi lo spettacolo più bello che abbiate mai visto.

Forca di Presta – Rifugio Zilioli – Monte Vettore


Partenza dal valico di Forca di Presta, dove potrete lasciare l’auto; normalmente non ci sono grossi problemi a trovare parcheggio lungo la via di accesso, ma nei periodi più gettonati (estate in particolare) vi consiglio di muovervi presto. Da qui, a quota 1536, si sale per il sentiero che per la prima parte resta sotto il crinale. Una volta arrivati a quota 1920, nei pressi di una sella, oltrepasserete la croce in memoria di Tito Zilioli; il giovane alpinista ascolano, qui ricordato, morì proprio in questo punto, colto improvvisamente tormenta di neve durante la prima ripetizione invernale della via “il Canalino” nel 1958.

Dopo la croce, posto ideale per un momento di riflessione, si sale sul monte Vettoretto che ci permette di guadagnare quota 2052 m.s.l.m.; la cima, poco pronunciata, funge da spartiacque fra la Valle Santa dell’Umbria e il versante sud del Vettore che, come ormai ben sappiamo, è la montagna più alta delle Marche. Da questo punto, il sentiero sale in obliquo sotto il severo pendio di Cima di Prato Pulito: attenzione, qui il fondo sarà costituito da ghiaia e, di conseguenza, rimane particolarmente sdrucciolevole.

Il rifugio Zilioli (2240 m), o quanto meno ciò che ne rimane, sarà il vostro prossimo punto di passaggio; al momento  la struttura non è agibile in quanto gravemente lesionato a causa del terremoto; tuttavia sembra sia in corso un corposo progetto per la sua ricostruzione. Ancora un po’ di fatica verso nord-est e raggiungerete piuttosto rapidamente la cima del Monte Vettore, potendo così orgogliosamente dire al mondo di aver raggiunto 2476 metri di quota.

Raggiungere la partenza: il valico di Forca di Presta

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Come abbiamo visto, la nostra escursione di oggi parte del valico di Forca di Presta, punto perfetto per lasciare l’auto e iniziare l’ascensione. Per raggiungere questo passo partiremo da Ascoli Piceno, capoluogo di provincia delle Marche. Sfrutteremo il percorso della SS 4, nota ai più come via Salaria, che passa proprio da qui. Punteremo quindi decisamente verso sud-ovest, in direzione Acquasanta Terme e fino ad Arquata del Tronto. Occhio qui e non distraetevi: dovrete cercare la SP 89 che inizia a risalire la vallata sino a condurvi a Forca di Presta. Un ultimo controllo al materiale, scarponi ben allacciati e via, si parte; non dimenticate di portare con voi acqua (abbondante soprattutto nei mesi più caldi), qualche snack e un cambio di vestiti per affrontare eventuali cambi repentini di tempo, cosa che in montagna è frequente e spesso piuttosto drastico.

Credit foto:
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Leonardo Anchesi
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